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domenica 31 luglio 2011

Moussaka o Mussakà....

Grecia, fotografie, ricordi..... credevo fosse passato più tempo e invece era l'estate del 2008 e non ero mai stata in Grecia.
Capitò circa un mese prima una lezione di cucina greca a scuola da Valeria Vocaturo, l'insegnante si chiamava Linda e mi fece appassionare talmente a quel tipo di cucina che le confidai di non essere mai stata in Grecia ma che mi aveva fatto venire il desiderio di andarci. Lei mi suggerì un'agenzia al centro di Roma dove lavorava una sua amica. Mi misi in contatto con lei, la andai a trovare, mi chiese che tipo di vacanza avrei voluto fare, tranquilla, mondana..... Beh, io le risposi che volevo un'isoletta poco frequentata, per niente mondana e dove si mangiasse bene, chiaramente. Lei mi indicò Egina, era nata e vissuta lì.
Egina è a un'ora di aliscafo da Atene, è un isola non tanto grande, ma bellissima, l'isola dei pistacchi! 
L'albergo che ci aveva prenotato era in mezzo ad un giardino e sul mare.... si cenava sul mare..... per me era un sogno!


Paradiso.....



















La cucina greca, come se ne parlava a cena proprio con i miei amici qualche sera fa, non è molto varia ed è uguale in tutto il Paese. Ma a me piace molto. Adoro le melanzane, il pesce cotto nelle maniere più semplici, le loro insalate e mi è piaciuta anche la loro pasta al forno che chiamano "Pasticio" o "Pastitsio".  Ma la mia passione è la Moussaka o Mussakà!

Quando ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere Luisa Ghetti e Jean-Michel Carasso, il loro blog http://cucinarelontano.blogspot.com/ , e poter frequentare i loro corsi, al momento della preparazione della Mussakà da parte di Jean-Michel ho cercato di imparare meglio possibile e memorizzare i suoi gesti e le sue parole....  ma ai miei amici dedicherò un post a parte!

Oggi ho preparato una bella teglia della sua Mussakà che Jean-Michel sul loro blog descive in una maniera che appassiona... per la ricetta vi rimando al link del blog http://cucinarelontano.blogspot.com/2008/03/mussak-alla-carne.html e al link della stessa ricetta sul blog di Luisa Ghetti http://ilmondodiluvi.blogspot.com/2009/03/corso-di-cucina-del-mediterraneo-e_18.html .

Questa della foto è una mini Mussakà che ho voluto dedicare a Jean-Michel per augurargli una buonissima vacanza!
E una bellissima vacanza anche a Luisa, per ritrovarli belli riposati all'inizio dei loro corsi a settembre!



sabato 30 luglio 2011

Un condimento con la feta calda

Io amo la cucina greca, amo la Grecia e ne ho una grande nostalgia.
Quest'anno non mi sarebbe dispiaciuto passare qualche giorno in qualche isoletta sperduta, magari tornare ad Egina, dove sono stata qualche anno fa e che mi è rimasta nel cuore, ma purtroppo per una serie di motivi non mi sono potuta muovere da casa.
Riguardando le ricette dei corsi fatti a Roma alla scuola di Valeria Vocaturo, ho notato una ricetta che non avevo mai provato e che mi ha fatto pensare subito alla Grecia, vuoi per la feta, vuoi per i pomodori e l'origano..... e mi è venuta voglia di preparare questa pasta, buonissima e piena di profumi!!!!!
Credo che nei giorni che verranno, non mancheranno nella mia cucina le fragranze e i sapori di quella terra indimenticabile, che ti entra dentro!

E il prossimo anno.....


PASTA CON LA FETA CALDA di Valeria Vocaturo

Per 4 persone
Strozzapreti freschi o pasta corta secca gr 300
Cipolla rossa 1
Feta gr. 300
Pomodoro tipo Camone sardo gr. 300 (io ho usato i miei dell'orto)
Origano – sale – pepe
Olio ½ bicchiere
In una pirofila olio, sopra fettine di cipolla, origano, sale , pepe, olio, poi fettine di feta alte 1 cm, poi fettine di pomodoro, origano, sale , pepe, olio. In forno caldo a 175°-180° per 10 min. la feta si deve ammorbidire e i pomodori si devono appassire. Si cuoce la pasta e si condisce.

venerdì 29 luglio 2011

Insalata di riso bianconera

Per festeggiare il compleanno dello juventino di famiglia, mio marito Franco, tra le altre cose che ho preparato anche per i nostri amici che erano a cena con noi, non poteva mancare l'insalata di riso "bianco  e nero", cioè Basmati o Thai e Venere, in questo caso condita con verdurine saltate e pinoli.
In questi caso si è trattato di un riso Thai e di un riso Venere che cotti separatamente, si condiscono e insieme danno vita ad una splendida e profumata insalata piena di colori e sapori.
La ricetta è di Valeria Vocaturo ed è decisamente un must della mia cucina estiva.

INSALATA DI RISO BIANCO E NERO CON GLI ORTAGGI SALTATI E I PINOLI TOSTATI di Valeria Vocaturo

gr 300 di riso basmati
gr. 300 di riso venere
1 peperone
3 zucchine
3 carote
La buccia di 2 limoni gratt.
50 gr. pinoli
1 ciuffo di basilico (gr. 30)
Sale – pepe – olio evo – 1 spicchio di aglio
Lessare i due tipi di riso separatamente dopo averli sciacquati. Tostare i pinoli in un padellino con un po’ di olio. Tritare il basilico. In una padella 4 cucchiai di olio, 1 spicchio di aglio, le verdure tagliate a pezzettini, sale e pepe. Devono saltare per 5 minuti. Togliere lo spicchio di aglio. In una insalatiera i due tipi di riso, la buccia di limone grattugiata, i pinoli tostati, le verdure saltate, il basilico tritato, l’olio, il sale e il pepe e si mescola bene. Si serve tiepida o fredda.
E’ buona il giorno stesso e il giorno dopo.


giovedì 28 luglio 2011

Voglio presentarvi Rita Monastero

Alla scuola di Valeria ho avuto il piacere di incontrare anche altre Maestre, ognuna delle quali curava le lezioni su argomenti differenti e molto affascinanti.
Se dovessi definire Rita Monastero direi di lei che è l'immagine del Salento, la bellezza, il sole, il calore, la simpatia, il suo modo di fare, le sue espressioni, i suoi rimproveri, io aggiungevo sempre poca acqua agli impasti..... e diventavano "gessosi" (parole sue), e il suo "veloce veloce" quando magari perdevamo tempo mentre ci concentravamo a fare qualcosa!!!
Rita, oltre ai lievitati, paste regionali, cioccolatini e cucina internazionale, insegna cucina pugliese.
Negli anni che ho frequentato "La Cucina di Casa di Valeria" e le lezioni di Rita Monastero, mi sono arricchita della conoscenza e della cultura della cucina pugliese, delle sue paste, le sue focacce, i suoi lievitati fritti e le sue...

COZZE RRACANATE, GRATINATE ALL'USO DI GALLIPOLI
1 kg e ½ di cozze
Per la panure:
6 cucchiai di pangrattato
3 cucchiai di pecorino
3 cucchiai di olio
Prezzemolo – ½ spicchio di aglio
Pepe
7-8 pomodorini o 2 pomodori grandi ramati
3 cucchiai di acqua delle cozze filtrata
Si fanno aprire le cozze in una pentola con il coperchio. Si aprono lasciando un mezzo guscio. Si riempiono con la panure e un filo d’olio e poco sale sopra. In forno a 180° per 15 min.

Mi rendo conto che quando sono qui in Toscana cucino meno pesce e non va bene, anche perchè secondo me si può trovare anche molto buono.
Allora ho voluto riproporre questa ricetta che ci siamo finiti (a fatica) in quattro, e vista la presenza di mio cognato Andrea, ho fatto immortalare da lui questa preparazione, che mi fa pensare ad una persona veramente molto molto bella!

  

mercoledì 27 luglio 2011

la pappa al pomodoro!!!!!

Oggi è una giornata un po' così, cielo grigio, freddino quanto basta per essere il 27 luglio..... ciondolando pigramente per casa e fermandomi a guardare facebook sono rimasta colpita dalla ricetta della pappa col pomodoro delle Pellegrine Artusi http://lepellegrineartusi.blogspot.com/2011/07/la-pappa-al-pomodoro.html?spref=fb  e mi sono ricordata di avere tra le ricette della mia maestra Valeria anche quella della pappa al pomodoro, e ho provata a farla.
Una meraviglia!


LA PAPPA AL POMODORO DI VALERIA

ingredienti per quattro persone
300 g di pane bianco senza sale raffermo
500 g di pomodori San Marzano maturi
½ l di brodo vegetale



1 spicchio d’aglio e un mazzetto di basilico
olio extra vergine d’oliva, sale e pepe
Pelare e privare dei semi i pomodori, passarli al passaverdura e metterli in una pentola con l’olio, l’aglio, il sale, il pepe e il basilico; fare cuocere per circa dieci minuti, aggiungere il pane in grosse fette e il brodo vegetale e completare la cottura per altri dieci minuti a fuoco basso e con il coperchio.
Togliere l’aglio, rimestare bene con un cucchiaio fino a ridurre il tutto ad una pappa compatta, decorare con qualche fogliolina di basilico e un filo d’olio e servire tiepida.

martedì 26 luglio 2011

non solo zucchine...ma anche pomodori!!!

Il mio orto, poverino, è curato, diciamo così da mio marito, sociologo ex webmaster/informatico/tuttofare nella sua vita romana e ora... chi lo sa.
Il mio orto produce giornalmente un bel po' di zucchine ma anche di pomodori, di tre o quattro qualità.
Diciamo che il tipo di cui sopra non frequenta molto l'orto, infatti ogni tanto qualche zucchina sfugge al suo controllo e nascosta sotto le foglie raggiunge anche i  2,500 kg. Vabbè che l'orto è pieno di insettini volanti che pizzicano in una maniera tremenda ma qualche sguardo in più potrebbe darglielo!
I pomodori, meravigliosi, con quel profumo tipico delle loro foglie.... ci sono quelli da insalata, quelli a cuore, i ciliegino e quelli che a Roma chiamavo i "Casalini", con i quali viene un sugo fenomenale. Me li ha fatti conoscere La mia Maestra Valeria, un bel po' di anni fa, lei li andava a comprare al mercato di Testaccio, c'era un banco (chissà se c'è ancora?) dove c'erano tutte i tipi di pomodori e il proprietario del banco per venderli ti chiedeva la ricetta che intendevi preparare, proprio per non sbagliare tipo!
Il mio orticello quest'anno sta producendo tantissimi pomodori di questo tipo ed io non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di preparare un primo piatto di pasta, corta ma ci stanno divinamente anche i bucatini, con questa ricetta:


CALAMARATA CON I POMODORI CASALINI DI Valeria Vocaturo


















Per 4 persone
Bucatini, rigatoni di Gragnano o calamari di Gragnano gr. 350
Pomodori Casalini a metà gr. 500
Olio evo - Aglio – Origano - Peperoncino
Parmigiano o Pecorino una manciata (gr. 25)
Sale
In un tegame largo olio, aglio intero, origano, peperoncino, si fa scaldare, quando è ben caldo si mettono i pomodori tagliati a metà prima dal lato tagliato, si salano e si fanno cuocere 4-5 minuti. Si girano e si fanno cuocere qualche altro minuto. Si toglie l’aglio e il peperoncino (i pomodori devono appassire). Si scola la pasta, si aggiunge un po’ di acqua di cottura. Si scola la pasta, si amalgama nel tegame, si aggiunge il parmigiano o il pecorino e si amalgama sul fuoco.

Un profumo familiare, un sapore indimenticabile.....

domenica 24 luglio 2011

Il roast-beef di Valeria Vocaturo, forse uno dei miei primi arrosti.

Anno 2005, era qualche mese che frequentavo i corsi della scuola di cucina "Cuoche per caso" di Valeria Vocaturo, e in vita mia non avevo mai cucinato un arrosto.
Fino ad allora in cucina quando bisognava fare questi tipi di preparazione ci si dedicava mio marito Franco, e ancora adesso, quando si tratta di maialino o agnello arrosto ci pensa lui, e devo dire che anche l'arista come si fa qui in Toscana, gli riesce benissimo.
Tornando al roast-beef, è una ricetta molto semplice ma è necessario fare tanta attenzione ai tempi di cottura per avere quel bell'effetto rosa all'interno e rosolato all'esterno.
Io, che non l'avevo mai preparato ma solo mangiato sono rimasta molto colpita dalla semplicità della ricetta e della bontà del risultato.
Oggi l'ho proposto al pranzo con i miei cognati per festeggiare ancora una volta il compleanno di Franco, accompagnato da uno sformatino di zucchine. Buonissimo veramente.

ROAST BEEF 

Noce di manzo 1,200 – 1,300 kg.
Olio
Sale
Pepe
Deve cuocere 25 min. per Kg. di carne (1,200 Kg. = 40 min. (si gira a 20 min.)
Si lega (o si fa legare) si asciuga bene e si cosparge di olio, sale e pepe macinato. Si mette in una teglia larga rispetto alla carne coperta sul fondo di olio. In forno già caldo a 240°, dopo 10 minuti si abbassa a 180°, a metà tempo si gira. Quando è cotto deve riposare almeno ¾ d’ora, poi si taglia o con un coltello a lama liscia o meglio con l’affettatrice. Il sugo che ha prodotto si integra con il vino (o rosso o bianco) si scalda e si versa sulla carne a fette.
Il sugo che avanza si integra con succo di limone, prezzemolo, aglio.
Si conserva in frigorifero, a fette, meglio in un barattolo stretto così che il sugo lo copra.

Roast-beef con sformatino di zucchine

E il 24 luglio si replica! Un buon non-compleanno a Franco!

E' così, dato che mercoledì scorso non abbiamo potuto festeggiare il compleanno di Franco anche con i suoi fratelli e relative metà, abbiamo deciso di posticipare parte dei festeggiamenti a oggi.
Andrea e Lucia ci hanno raggiunti venerdì sera e Massimo e Rosaria sono arrivati in tarda mattinata, dopo aver incontrato, venendo da Roma, tanta ma tanta pioggia!
A dire il vero questo fine settimana è stato particolarmente cucinifero per me, ho preparato infatti un ragù per 30 persone e forse una quarantina di sformatini alle zucchine per l'agriturismo delle mie cugine.
Per il pranzo di oggi non mi sono comunque risparmiata, mezze penne con pomodoro, melanzane fritte e scamorza affumicata, passate al forno tanto per gratinarle; roast-beef con la ricetta di Valeria Vocaruro; i famosi sformatini alle zucchine (ebbene si, volevo assaggiarli anche io!); un babà, anzi un savarin con crema pasticcera al limone (ricetta Montersino + limone) e fragole, con la bagna al limoncello e un clafoutis alle pesche noci, ottimo veramente!
I cognati hanno gradito tutto, mi hanno fatto veramente onore.
La ricetta del babà è di Valeria Vocaturo, la mia splendida Maestra che per prima mi ha iniziato alle gioie della cucina. Io ho apportato delle variazioni, Limoncello al posto del Rhum e crema pasticcera al posto della panna, e si poteva fare anche una chantilly e mettere altri tipi di frutta, io ho incrociato delle fragole altoatesine e con un po' di nostalgia per la montagna, le ho scelte per accompagnare questo dolce.

IL BABÀ AL RHUM di Valeria Vocaturo
250 gr. di farina manitoba
4 uova e ½
15 gr. di lievito di birra fresco da sciogliere con un po’ di latte
50 gr. di burro morbido
5 gr. di sale
50 gr. di zucchero
Sciroppo
150 gr. di acqua
20 gr. di zucchero
Portare tutto ad ebollizione e poi far freddare, su 100 gr di sciroppo pronto aggiungere
200 gr. di succo di frutta
100 gr. di acqua e 100 gr. di rum
Lo sciroppo base si conserva a lungo in frigo in bottiglie di vetro
Lavorare a lungo in planetaria, servendosi della frusta a gancio la farina, le uova, lo zucchero e il lievito, aggiungere il burro morbido a fiocchetti e il sale e lavorare l’impasto per altri 10 minuti. Versare l’impasto in una ciotola oleata, coprire e lasciare lievitare fino al raddoppio del volume, trasferire l’impasto in uno stampo imburrato ed infarinato e fare nuovamente lievitare fino al raddoppio del volume. Infornare a 180° per circa 20-25 minuti.
Far raffreddare e , prima di sformare bucherellare la superficie con i rebbi della forchetta e versarvi sopra lo sciroppo anche lateralmente. Quando lo sciroppo è ben assorbito rovesciare il babà sul un piatto da portata e servire accompagnato con crema pasticcera o panna montata e decorare con frutta rossa. Se si vuole un babà lucido diluire 1 cucchiaio di confettura di albicocche con 1 cucchiaio di acqua bollente e spennellare la superficie.

La foto, naturalmente non è stata fatta da me, e si vede.
Il Fotografo con la F maiuscola è mio cognato, Andrea Galvagno!

savarin alla crema al limone e fragole

giovedì 21 luglio 2011

20 luglio. Auguri Franco!

Ieri è stato il compleanno di Franco, mio marito. Eravamo d'accordo con i miei colleghi dei corsi di Risorse Umane che ho frequentato da settembre scorso, che avremmo organizzato a casa mia, una cena in giardino con barbecue e la data è stata casualmente stabilita per il 20 luglio.
La Tutor dei nostri corsi, la simpaticissima ed altrettanto efficiente Valentina si è messa in moto ed ha fatto gli inviti in piena regola, in più quando le ho detto del compleanno di Franco, ha portato una magnifica millefoglie per le candeline!


La millefoglie















Io a parte un'insalata di riso Thai e Venere alle verdurine saltate e limone e un'insalata di pasta ai peperoni e pinoli, ho preparato un clafoutis alle albicocche, la foto non l'ho fatta, e un cheesecake al limone e frutti di bosco, ricetta della mitica Valeria Vocaturo, secondo me, venuto benissimo! Del barbecue se ne è occupato  Franco e degli aperitivi Andrea e Domenico, altri due amabilissimi colleghi di corsi.

la ricetta:

CHEESECAKE AL LIMONE CON LE FRAGOLE (io ai frutti di bosco)
di Valeria Vocatuuro

Diam. Cm. 28
Per la base:
gr. 70 burro morbido
gr. 200 biscotti digestive (Mc. Vities) (ho messo dei biscotti da colazione)
gr. 50 nocciole tostate tritate (non le ho messe)
gr. 50 zucchero di canna
tritare i biscotti grossolanamente, aggiungere le nocciole e tritate, aggiungere lo zucchero di canna. Ammorbidire il burro e unire al composto di biscotti. Mettere alla base dello stampo(senza il sotto con un piatto) oppure uno stampo a cerniera e mettere in congelatore.
Per la crema:
gr. 400 philadelphia
3 uova
gr. 150 zucchero
3 limoni
18 gr. colla di pesce
300 gr. panna montata
ammorbidire la colla di pesce in acqua fredda. In una terrina il philadelphia, lo zucchero, le 3 uova intere, la scorza dei limoni e il succo. Montare con le fruste, aggiungere la colla di pesce, amalgamare molto velocemente, poi la panna montata. Si amalgama, si versa sulla base di biscotti. Si mette in congelatore 2 ore o in frigo per più tempo. Quando è freddo si copre con le fragole, decorando.


Cheesecake al limone e frutti di bosco






Il festeggiato e Valentina

lunedì 18 luglio 2011

non si vive di soli gelati, ma......

la produzione dei gelati è inesorabilmente continuata.
In questi giorni di grande caldo in effetti in cucina non ho prodotto molto, ordinaria amministrazione, qualche sfizio che mi volevo togliere da tempo e gelati.
Il primo è stato quello alla pescanoce (o nocepesca come insisto a chiamarla io). La ricetta è di Luisa Ghetti, http://ilmondodiluvi.blogspot.com/search?q=pesca , dal cui blog attingo sempre molto volentieri!
Lo avevo preparato in settimana ma ho voluto aspettare che ci fosse mio cognato Andrea, il mago della fotografia, per farlo immortalare in maniera degna della sua bontà. Perchè' è veramente molto molto buono, particolare, fresco.
eccolo qui!

Gelato alla pescanoce

























il secondo è venuto fuori grazie alla presenza in casa di un barattolo di crema Cuba al Rhum, che aspettava di fare una degnissima fine in questo gelato. La base è una crema inglese (ricetta sempre di Luisa Ghetti)  http://ilmondodiluvi.blogspot.com/2011/06/gelato-alla-crema.html alla quale ho aggiunto 3/4 di barattolo di crema.
Una cosa davvero goduriosa, ancora di più accompagnando la pallina di gelato con un goccetto di liquore Cuba al Rhum (anche lui casualmente in casa...)
La foto, naturalmente è di Andrea!

gelato al cioccorhum



domenica 17 luglio 2011

in cucina ma non la mia

Ritorno dopo un momento di grande caldo e poca voglia di stare in cucina, in questo caso ho disertato la mia!
Infatti ho vuto il grande piacere ed onore di poter aiutare la cuoca Angela nella cucina dell'agriturismo dei miei, lo splendido Lupinari,  http://lupinari.com/home.html , per due sere e per me è stato davvero un battesimo del fuoco, per la prima volta nella cucina di un ristorante... i ritmi, i grandi numeri per cui cucinare, impiattare...
Dopo il primo momento di tensione, mi è sembrato di esserci sempre stata in quella cucina e le serate sono andate via così, tranquillamente, naturalmente!
E poi, sempre a Lupinari ho tenuto una lezione di cucina a 8 turisti americani, anche in questa occasione mi sono divertita molto ad insegnare loro un po' di quello che so fare.
Mi ha dato una grandissima mano mia cugina Marianna visto che con l'inglese non ho la scioltezza necessaria per poter spiegare i procedimenti, ma provvederò quanto prima a riparare a questa carenza!
Il menù della lezione comprendeva le crepes farcite con zucchine (mavvà...) e ricotta e gratinate con scamorza affumicata, delle scaloppine al limone con un contorno di verdure cotte in padella, patate, zucchine, cipolle e peperoni e per dessert una crostata alla crema pasticcera e frutta.
Loro si sono ingegnati a tagliare verdura, frutta, preparare la pastella delle crepes e cuocerle, impastare la frolla ed osservarmi attentamente, rimanendo piacevolmente sorpresi mentre illustravo loro e preparavo la crema pasticcera di Luca Montersino, una volta pronta la crostata l'ho fatta decorare con le fettine di frutta a loro gusto.
Alla fine della lezione mi hanno fatto molti complimenti, li ho visti molto coinvolti e devo dire che hanno gradito notevolmente le pietanze preparate, che sono state loro servite nella magnifica sala da pranzo della residenza dei miei, lo splendido castello del Coppedè nella tenuta di Lupinari.
Ma non ho foto,  mannaggia una delle pochissime volte che non avevo la mia macchina fotografica in borsa. Una foto la posso mettere, però, fatta una delle due sere in cucina, appena fuori dalla porta.... io adoro questo posto!


dalla cucina verso il castello



un'altra,  il Paradiso!


dalla cucina verso le case e la piscina




giovedì 7 luglio 2011

Sarà un'estate all'insegna delle zucchine!

Eh si, il mio orto quest'anno produce quotidianamente 3 o 4 zucchine, ma se per caso un giorno ci dimentichiamo di andare a vedere, sotto le foglie se ne possono nascondere anche 8, e le prime 3 o 4 iniziano a diventare grandi. Da questo si intuisce l'andazzo culinario della mia estate: zucchine in tutti i modi possibili, ripiene, parmigiana, grigliate, trifolate e in frittata e chi più ne ha più ne metta.
Dalla mega zucchina di cui ho già parlato era rimasto un pezzettino che ho tagliato a fettine sottili sottili, le ho fatte scottare in padella a fuoco vivo con qualche pomodorino e ho preparato la carbonara di zucchine.
La ricetta è di Valeria Vocaturo, è una delle ricette di pasta che lei chiama "in 10 minuti".
Quante volte ho fatto e rifatto queste ricette di pasta e ogni volta la riuscita è sicura, come ogni ricetta di Valeria.

CARBONARA DI ZUCCHINE di Valeria Vocaturo

per 3 persone che mangiano o per 4 persone che mangiano poco
4 zucchine
Olio ½ bicchiere
1 spicchio di aglio (io oggi non l'ho messo)
Maccheroncini o spaccarelle gr. 250 (oggi io cravattine della "Agnesi")
2 uova
1 cucchiaio di parmigiano
Sale – pepe – menta
In una padella olio e 1 spicchio di aglio. Tagliare le zucchine a julienne, appena l’olio è caldo si aggiungono le zucchine, sale e pepe e si fanno saltare per pochi minuti (devono solo afflosciarsi, non tirare fuori l’acqua), aggiungere la menta e togliere l’aglio. In una terrina sbattere le uova, aggiungere il parmigiano, il sale e il pepe. Cuocere la pasta, spadellarla con le zucchine, aggiungere le uova e mescolare.

Carbonara alle zucchine-ricetta di Valeria Vocaturo

mercoledì 6 luglio 2011

Marinora... in cucina, come e perchè e soprattutto da quando!

Diciamo che io la cucina ce l'ho nel DNA. Mia nonna materna cucinava benissimo, di lei ho dei ricordi di sughi eccezionali, ziti al gratin e melanzane cotte (poco) in acqua e aceto e poi condite con olio, aglio, peperoncino, lei lo metteva dappertutto, e finocchietto. C'era chi passava, citofonava, saliva e mangiava o portava via.
Mia nonna era una donna molto bella anche da anziana, calabrese di origini napoletane, una cucina raffinata e saporita. Purtroppo da lei in cucina non ho appreso niente... ma i geni non dicono bugie!
Mia madre, come ho già detto cucinava benissimo, ricordo che quando c'era ancora mio fratello, ogni giorno le chiedeva di preparargli una pietanza che aveva scelto dalla raccolta della "Cucina Italiana" di quel mese.
Mia madre amava i dolci, ricordava sempre i dessert che le suore francesi dell'Istituto Nazareth le davano quando pranzava a scuola. Le Ile flottante, le mousse al cioccolato.... ma io da lei in cucina non ho imparato niente, l'ho già scritto, ero sempre o al lavoro o in giro.... e poi lei da un certo momento della nostra vita ha smesso di cucinare, piatti pronti o ristorante la domenica. Io qualche torta rustica e poi niente. Ma i geni erano là, in attesa di venire fuori.
Ad un certo punto della mia vita ho deciso che dovevo almeno avere delle basi di cucina. Si, cucinavo e anche benino, così, d'istinto, i primi piatti, ancora torte rustiche, qualche dolce... Mio marito da subito ha rivelato delle doti culinarie inaspettate per me e ancora oggi ci sono dei piatti tutti suoi, arrosti, carciofi alla Giudia e chi l'avrebbe mai detto, la coda alla vaccinara!
Così, grazie ad una collega che ci era stata, ho iniziato a frequentare una scuola di cucina, non distante da casa mia, "Cuoche per caso" la mia Cucina di Casa, di Valeria Vocaturo    http://www.cuochepercaso.it/ .
Valeria è una persona bellissima. Seguire le lezioni da lei mi faceva stare bene, quando mi chiudevo alle spalle la porta della sua scuola, lasciavo fuori i pensieri, le paure, e piano piano arrivava la serenità che tanto mi stava mancando.
E cucinavo, e ho imparato tanto, le basi e anche di più.
Allora nasceva Marinora in cucina.

Marinora alle prese con il crumble-Cuochepercaso-2007

martedì 5 luglio 2011

Zucchina ripiena, ma quale zucchina!

La scorsa settimana ho avuto ospiti qui a casa mia i miei cognati Lucia e Andrea. Lui è il mago che è riuscito a fare delle foto stupende ai miei gelati e non solo, e lei è una grande appassionata di cucina e ogni tanto ci fa assaggiare dei piatti della Lettonia, terra dove ha vissuto per tantissimi anni o dell'Ucraina, la terra dove è nata.
Questa volta, guardando una bella zucchina di circa un kg, etto piò etto meno del nostro orto, ha voluto farci assaggiare un modo originale e gustoso di preparare le zucchine ripiene come le fanno in Lettonia. Riporto la ricetta pari pari come l'ha scritta e tradotta lei.

Zucchine ripiene
ingredienti:
una zucchina di circa 1 kg - diam. 6-10 cm.
carne macinata (il mio era manzo) gr. 500
cipolla grande 1
uova 2
sale e pepe
parmigiano 3-5 cucchiai
un altro formaggio da grattugiare gr. 100
olio q.b.

Lavare la zucchina, tagliare a fette di circa 2-3 cm di altezza, svuotare le fette, lasciando il fondo integro, e salare le "barchette" di zucchina.
Tritare la cipolla e fare friggere insieme alla carne macinata, a parte tagliare la polpa della zucchina e far cuocere con un po' di olio, unire alla carne macinata, far intiepidire e aggiungere le uova e il parmigiano.
Riempire le "barchette" con il composto, sistemarle in una teglia con un po' di olio sul fondo.
Riscaldare il forno a 180°, cuocere per 30 min. le zucchine devono essere al dente. Gli ultimi 5 minuti togliere la teglia dal forno e mettere l'altro formaggio sopra le zucchine, farle rosolare un po' sotto il grill. Servire tiepide.
         



Un mio commento: buone da morire!

sabato 2 luglio 2011

Ancora e ancora gelati!

Si, c'è stata l'invasione dei gelati, devo dire che avendo qui i miei cognati che hanno apprezzato molto e lui, Andrea, appassionato di fotografia e davvero un mago anche nelle foto di food che si è dedicato a fotografare le mie produzioni, curando tutto, ambientazione, ciotole, tazzine e tutto.
Così la mia gelatiera si è rifatta del periodo di inattività e quasi quotidianamente ha prodotto dei gelati veramente soddisfacenti. Le ricette le ho prese tutte dal blog dell'amica Luisa Ghetti, http://ilmondodiluvi.blogspot.com/ per cui per le ricette rimando la lettura alle sue pagine, solamente il gelato di oggi, alla crema allo zabaione all'Anghelu Rujo è in pratica una crema inglese (sempre ricetta di Luisa Ghetti) alla quale ho aggiunto uno zabaione di 3 tuorli, 3 cucchiai di zucchero, 4 gr. di neutro e 8 cucchiai di Anghelu Rujo, ma si può usare Marsala, Vinsanto o altro vino dolce. Buonissimo, molto delicato, la prossima volta proverò a farlo solo con lo zabaione, sicuramente il sapore sarà più deciso.

gelato alla crema di zabaione all'Anghelu Rujo

Gelati!!!!!!

L'anno scorso avevamo acquistato una gelatiera, mica una cosetta così, una Simac 6000 che fino a circa un mese fa non era mai stata usata. Stava lì, in cucina, vicino al robot e aspettava di poter produrre il suo primo gelato. Io la guardavo, ma non mi decidevo a prepararlo. Avevo già acquistato tre o quattro libri sull'argomento, ma niente. Un giorno sono andata a Pistoia perchè "dovevo" comprare una nuova impastatrice, con una mega vasca ed insieme all'amica Luisa Ghetti siamo andate alla D.M.P. e dopo aver scelto l'impastatrice ed altre cose delle quali non potevo assolutamente fare a meno, ho provato a chiedere al proprietario se ci fosse stato un qualcosa che potesse rendere il gelato cremoso, senza cristalli al momento dell'uscita dal congelatore, e lui ci ha parlato del neutro e ci ha portato un pacchetto da 1 kg che ci siamo spartite io e Luisa.
Da allora produco gelati e, soprattutto durante questa settimana che sono con noi Lucia ed Andrea che devo dire hanno apprezzato molto, quasi ogni giorno ho preparato degli ottimi gelati. Oggi è toccato al pistacchio e sono stata sicuramente aiutata dalla magnifica "Crema pistacchi Babbi" che aspettava paziente in una credenza.

Ingredienti
Latte 250 gr
panna 250 gr
zucchero 120 gr
6 tuorli
3 cucchiai di "Crema pistacchi Babbi" (altrimenti si dovrebbero frullare una manciata di pistacchi con lo zucchero fino ad ottenere una pasta che va aggiunta alla crema inglese)
2,5 gr di neutro (se si ha)

Si prepara una crema inglese, mescolando i tuorli con lo zucchero, devono diventare chiari e spumosi. Si unisce il latte alla panna e si mette in un tegame e si porta a bollore, si versa sul composto di tuorli e zucchero mescolando velocemente con una frusta. Si  rimettere il composto di tuorli e zucchero più latte e panna nel tegame che deve andare su fuoco dolce e si mescola con una spatola. Quando Il composto velerà la spatola ed inizierà ad addensarsi o se si ha a disposizione il termometro, in questo caso si dovrà arrivare a 82° e non oltrepassare questo valore,  (io ho fatto così), si dovrà versare il composto stesso in una ciotola in un bagnomaria di acqua e ghiaccio per far freddare più velocemente (io in abbattitore). Si accende la gelatiera qualche minuto prima e si versa il composto nel cestello per circa 30-35 minuti, poi si fa finire di freddare in congelatore. Quando ho  tolto la ciotola era un gelato compatto ma non ghiacciato, bello cremoso, e soprattutto tanto tanto buono!
gelato al pistacchio