Mi sono presa qualche giorno per poterne parlare con tranquillità. Se l'avessi fatto il giorno dopo ne avrei dato forse una versione sbagliata, falsata dalla mia ansia, dalla voglia di fare il meglio e per un errore banalissimo non esserci riuscita. Un errore e basta! E un dito tagliato.
La serata è iniziata nel modo più ansiogeno possibile. Il ristorante la cui cucina ci ospitava per l'esame ci ha aperto le porte forse un ora dopo, del previsto, più o meno.
Poi l'attesa per l'estrazione della ricetta da eseguire, io sono stata tra gli ultimi a pescare il bigliettino, sul quale c'era scritto: "Vellutata di frutti di mare con apparecchi di Cestelli di Parmigiano, Brunoise di pane croccante al ramerino e Joulienne di Crepes".
Chef Andrea leggendo il titolo della ricetta non ha potuto fare a meno di commentare quanto potesse essere alla mia portata e che io sicuramente non avrei avuto problemi a portarla a conclusione con successo.
E fino a qui tutto bene. Mi sono messa tranquilla alla mia postazione e ai fornelli a far aprire i molluschi in un soutè, poi a filatrarne il fondo di cottura allo chinoise più garza per tre volte, per evitare il più possibile la presenza della temutissima sabbia. Con un roux biondo e il fondo di cottura e brodo vegetale ho formato una stupenda vellutata, in un tegame taglia maxi per il mio litro di liquido.
Al tavolo ho tagliato il pane in una brunoise regolare. Ho tagliato il rosmarino fino a ridurlo all'ideale complemento del pane che rosolava nell'olio, senza rischiare di bruciare, solamente dorarsi e prendere la croccantezza ideale. Poi un pizzico di sale. Ho cotto due crespelline e le ho ridotte a julienne.
Poi al momento di lavare il trinciante che mi aveva tanto aiutato... zac e un piccolo taglio ad un dito ha provocato confusione a me e dintorni. Il sangue sgorgava e nonostante i cerotti che mi venivano messi e cambiati dalla cara e presente Stefania, non aveva la minima intenzione di fermarsi.
Erano i momenti finali, ancora i cestini di parmigiano da preparare, e grazie a Manola, che con la sua calma mi ha preparato le ciotoline su cui formarli....con una mano (la destra) quasi ferma e cercando di fermare i sangue...
Poi la chiamata, quella definitiva in sala, davanti alla giuria, tecnica e popolare..... La vellutata ed i molluschi dovevano essere caldi... e lì è arrivato l'errore... la mia setosa e stupenda vellutata , visto il tempo passato, il riscaldamento anche limitato sul fornello, non essendo stata idratata neanche con un mestolino di brodo vegetale e.... impiattate e decorate le quattro ciotoline con vellutata, cestini di parmigiano, dadolata di crostini di pane e julienne di crespelle....sono andata di fronte alla giuria, ho letto nello sguardo di Chef Andrea la convinzione della perfezione della ricetta da me svolta.
Io dopo aver descritto lo svolgimento del mio piatto sono tornata in cucina, rabbuiata e scontenta, avevo la sensazione che qualcosa fosse andato storto.
Poi il rimpianto, lo stress che piano piano mi abbandonava, la ferita al dito che finalmente si chiudeva, i miei colleghi che ultimavano i loro lavori, la chiusura con il giudizio della giuria. E il mio errore. Che non è stato l'unico nella classe a parte la perfezione della stellare e magica Sonia.
E poi a notte fatta a casa, arrabbiata con me stessa, il sonno sparito, voglia di parlare, di rileggere la serata.....
Vabbè, la ricetta ve l'ho data, tra una chiacchiera e l'altra!
Ah, il voto? Martedì sera alla cena per la consegna dei diplomi. Bisogna aspettare!!!!
E stasera ci ho riprovato, versione minimal, tanto per farla assaggiare a Lucia e ad Andrea, che devo dire hanno apprezzato! Una consistenza perfetta. Che dire????