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domenica 3 febbraio 2013

In cucina a quattro mani. Trippa alla fiorentina.


Non capita spesso ma quando succede e' molto piacevole. In cucina con il marito, con Franco il mio "Commis".
Oh, a lui piace anche cucinare in prima persona e gli riesce anche molto bene, ma in alcuni casi ci mettiamo tutti e dueai fornelli, ci dividiamo i compiti e via! Questa è stata la volta della trippa alla fiorentina.
Mai fatta la trippa. A me piace tantissimo e ho dei ricordi molto vivi della trippa che cucinava mia nonna. Trippa alla romana, con la menta e il pecorino grattugiato! Adoravo la trippa preparata da mia nonna e dopo non sono più riuscita a mangiarne un'altra così buona!
Fino a quando sono venuta in Toscana e ho assaggiato la trippa alla fiorentina. A Franco la trippa non piaceva ma da quando l'ha mangiata qui in Toscana ha cambiato decisamente idea!
Non avendola mai fatta mi sono affidata ad una ricetta "sicura", ho comprato la trippa già bollita e poi ci siamo occupati della cottura.
Buonissima veramente in questa ricetta, vorrei provarla anche in bianco, magari allo zafferano come l'ho vista preparare allo Chef paolo Tizzanini su Alice! A presto su questi schermi!



Trippa alla fiorentina dal libro "Ricette toscane" di Paolo Petroni

ingredienti per 4 persone
Trippa già cotta (croce e cuffia) gr 800
1 cipolla
Pomodori pelati gr 400
Olio d'oliva
Sale e pepe
parmigiano grattato
Tagliate la trippa (già precotta e morbidissima)in striscioline larghe circa 1 cm.
In una casseruola fate rosolare, in 6 cucchiai d'olio, la cipolla tritata e appena appassisce unite la trippa. Fatela rosolare, girando spesso, per circa 10 minuti, poi unite i pomodori.
Salate, pepate e fate cuocere, con il coperchio  per circa 40 minuti, finché il liquido non si sia ritirato, lasciando alla trippa una consistenza cremosa.
Spegnete il fuoco, spolverate con due cucchiai di parmigiano, girate e lascite riposare per 5 minuti.
Servitela cosparsa con altro parmigiano e del pepe.

Preparate la trippa con largo anticipo, perché è più buona se gustata qualche ora dopo, riscaldata.




 
 
 
Aggiornamento del 15 febbraio. Rifatta, goduta con una buona birra artigianale toscana e fotografata magistralmente da mio cognato Andrea!
 
 


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